domenica 15 giugno 2008

LA CASALINGA

“La Casalinga”
(Dedicata a tutte le casalinghe che lavorano tanto e spesso senza riconoscenza...)

Da quando il mondo fu creato, la casalinga senza paga ha lavorato.
È un lavoro da schiava, non è un mestiere, vi accenna qualcosa Ciardullo il Cantoniere.
La donna casalinga lavora 16 ore al giorno di filato, il governo se n’è sempre fregato.
Quando la sera si siede un po’ per riposare, i piatti ci sono da lavare.
La mattina alle 6:00 si deve alzare, il caffè è lei che lo deve fare.
Tutti l’aspettano, i figli e il marito, il caffè lo vogliono e non alzano un dito.
Rimasta sola, tutti i letti deve rifare, in qualche stanza c’è sempre qualcuno che si deve svegliare.
Finito anche questi lavori, i pavimenti deve lavare,
poltrone e sedie deve spostare, per poterci spolverare.
C’è il telefono che squilla, deve scappare per rispondere a chi strilla.
Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, la vita della casalinga è proprio dura.
Si avvicina mezzogiorno e non sa cosa addobbare, cosa debbo preparare ?
Poi decide all’improvviso, oggi qualcosa di leggero, prepariamo un po’ di riso.
Di sedersi non se ne parla mai, ognuno vuol qualcosa e tu lo sai.
Finito di mangiare, tutti vogliono il caffè, è la casalinga che lo deve fare.
Poi c’è da preparare per la cena, uffa, questa povera casalinga mi fa pena.
Questa donna da tutti merita comprensione, consideriamola e diamole ragione.
Il governo fa finta di non sapere, se no la pensione le deve dare per fare il suo dovere.
I lavori della casalinga non vengono apprezzati, ma da tanti vengono elogiati.
È la più lavoratrice della Terra, lei è sempre in pace con chi le fa la guerra.
Se c’è qualcuno che merita una medaglia, a lei si deve dare, e non si sbaglia.
Non c’è nessuno che l’aiuta, quante volte è scivolata ed è caduta.
Quando arriva la domenica si potrebbe riposare,
ma per la casalinga non c’è festa, lei deve sempre lavorare.
Quando è festa, tutti vogliono riposare, solo la casalinga si deve alzare.
Chi vuole la camicia, chi il pantalone, chi la gonna e chi il maglione.
Alla Messa non può più andare, al sugo e alla casa lei deve badare.
Per la casalinga c’è da impazzire, né può scappare, né può fuggire.
Per lei non c’è più riposo, fa anche un lavoro pericoloso.
Va a letto tardi tutte le sere, le sue giornate son tutte nere.
Non c’è bisogno di un bravo avvocato, per sconfiggere lo Stato.
La pensione alla casalinga le spetta di diritto,
non ci sono scuse, tu politico è meglio se stai zitto.
Da quando il mondo è nato, la casalinga, la sua vita ha sacrificato.
Giorno e notte ha lavorato, il suo lavoro non è stato mai ricompensato.
Non trovo le parole giuste per queste frasi da elogiare,
sono frasi povere, scritte da uno che ha solo la quinta elementare.
I politici questo lo sanno, la casalinga non si ribella e non fa danno.
Se si elencassero i suoi lavori, sarebbe una lista con tanti errori.
La pazienza non le manca, non dice niente, resiste, ma sarà certo stanca.
Tutta la giornata è sempre affaccendata, i lavori li fa tutti e non si è mai lamentata.
Questa povera casalinga si sente esaurita, ogni fine di giornata, si sente già sfinita.
Al suo lavoro non c’è stato mai badato, la colpa è del governo che non si è mai interessato.
I lavori più umilianti è la casalinga che li deve fare, è ora di riconoscerlo e saperla ringraziare.
Poveri e ricchi, giovani e anziani, tutti ne hanno bisogno, ma nessuno gli dà una mano.
Per la casalinga non c’è mai pace, lavora, sopporta, accudisce e tace.
Con queste poche frasi, non posso lodare la sua bravura,
sarebbe meglio una ricompensa giusta e sicura.
Una cosa buona si può fare, il Signore per lei si dovrebbe pregare.
Se la casalinga venisse a mancare, la fine del mondo potrebbe arrivare.
I lavori della casalinga sono più di mille e uno, li fa tutti gratuiti e non la ringrazia mai nessuno.
Viva la casalinga e tutta la sua bravura,
rimarrà sempre nella storia del passato, del presente e del futuro.
Ciò che ho scritto sulla casalinga è tutto vero, di lei ho molto dispiacere,
per ricordarvelo l’ha scritto con le rime, Eugenio Ciardullo il Cantoniere.


Tessano : Maggio 2000

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