domenica 29 giugno 2008

LA BANDA MUSICALE DI TESSANO

La "Banda Musicale"... un qualcosa di cui mio nonno mi raccontava spesso...
Fa parte sempre di "quella famosa storia di Tessano" di cui si narra in queste rime...

"La Banda Musicale di Tessano"
(L’ha voluta ricordare per farvi piacere, Eugenio Ciardullo il Cantoniere)


A Tessano c’era anche la Banda Musicale, tu che sei giovane non la puoi ricordare,
cercherò di farlo io sperando che ti faccia piacere, così la potrai memorizzare.
Mi ricordo che i musicanti erano tutti paesani, questo lo devi sapere,
c’erano anche i tuoi parenti, ricordartelo è anche mio dovere.
Quando suonava, per le vie del paese c’era un’armonia,
con tutti i miei compagni si andava appresso a loro in allegria.
Il maestro era di Carolei, si chiamava Antonio Travo,
veniva sempre a piedi due volte la settimana, era tanto bravo.
Non ricordo tutti i nomi dei nostri musicanti,
ormai sono tutti morti, ma so che erano tanti.
Bennardo Morelli, Gaetano Cirolia e Caputo Peppino, suonavano il clarino,
così anche il falegname Francesco Gallo che era mio cugino.
Per Tessano era importante, il paese ne era orgoglioso e fiero,
tanti paesi erano invidiosi, lo era certamente ogni forestiero.
Mio fratello Ciardullo Giuseppe suonava il clarinetto,
Francesco Perri, detto Perrino, suonava il bombardino.
Pietro Tutera, mio suocero, la sua tromba la teneva stretta,
Pasqua Eugenio, detto lo Sbirro, suonava la cornetta.
Vincenzino Catanzariti soffiava al basso,
Bricchi e i fratelli Paterno andavano al passo.
Michele Guarascio, Micuzzo De Cicco e Pietro Iaccino,
formavano un bel quartetto con Giannotta Celestino.
Gli strumenti di accompagnamento erano tanti,
non posso ricordarli tutti quanti.
Chiedo scusa a chi non ho ricordato, si son fatti tutti onore,
erano tutti bravi e ora sono tutti nel Regno del Signore.


Tessano : Settembre 2000

domenica 22 giugno 2008

IL DUEMILA

“Il Duemila”
(In occasione dell'arrivo del nuovo millennio)

Duemila anni fa è nato il Redentore, in una grotta c’era un bue, un asinello ed un pastore.
Nel duemila, se debbo dire il vero, sicuro di esserci non ero, sono sincero.
Sono tanti anni che questo duemila s’aspettava, di arrivarci, confesso, lo speravo.
Sono stato fortunato, nel duemila, grazie al Signore, ci sono arrivato.
Sono duemila anni che Gesù Bambino è nato, anche questo fa parte del passato.
Da quando Lui è nato, mai nessuno l ’ha dimenticato.
Un evento bellissimo, tutto questo era previsto, la venuta di Gesù Cristo.
I primi cristiani sono stati perseguitati, dai soldati romani erano trucidati.
Quanti seguaci di Cristo furono massacrati, l’impero di Roma li aveva terrorizzati.
Sempre nascosti dovevano stare, non si dovevano far catturare.
Ne hanno passato di ogni colore, i cristiani seguaci di Nostro Signore.
Il Colosseo ne sa qualche cosa, i gladiatori, i leoni, è storia famosa.
Gli imperatori romani si son divertiti, ma i cristiani aumentavano, non son diminuiti.
Quanti massacri di cristiani, catturati dai soldati romani.
Tutti conoscono la storia dei primi cristiani, le persecuzioni disumane.
Il passato, avanti Cristo, è di milioni di anni fa, Isacco, Giacobbe, Mosè, questo si sa.
Ecco arrivato il duemila, dopo passati secoli e secoli di anni messi in fila.
Fa parte del Nuovo Testamento, la venuta di Gesù Cristo che ci ha redento.
Dio Padre, il Figlio sacrificò, pur sapendo che veniva crocifisso, sulla Terra lo mandò.
In quel tempo, in Egitto Erode regnava, a Gesù lui lo condannò, e Pilato le mani si lavò.
Al posto di Barabba, Gesù fu messo in croce, innocente, lo flagellarono con dolore atroce.
Morì e fu sepolto, il terzo giorno resuscitò, la morte fu sconfitta e Gesù trionfò.
Un giorno verrà per giudicare i vivi e i morti, i buoni saranno risorti.
Il Suo Regno non avrà fine certamente, salvarsi è il desiderio di tutta la gente.
Se tu credi nel Signore, devi avere fede nel Suo amore.
Vengo nel nome del Signore, a chiedere perdono per ogni peccatore.
Farlo è mio dovere, ascoltami oh Signore, te lo chiede Eugenio Ciardullo il Cantoniere.
Per quelli del passato, avere fede in Dio, era pericoloso, te lo dico io.
Per noi del duemila, con la buona volontà, ognuno deve avere fede, se ti vuoi salvà.
Al contrario del passato, oggi non ci manca niente,
quello che ti avanza non buttarlo via, dallo ad un pezzente.
Fai del bene al prossimo e non farti mai vedere, c’è il Signore che ti osserva, gli farai piacere.
Con questo duemila che è arrivato, un altro millennio è incominciato.
Signore, illumina i responsabili della guerra, ci sia pace in tutta la Terra.
Non c’è più rispetto per il genitore, fai Tu qualcosa oh mio Signore.
L’uomo ha oltrepassato il limite di fare, non si sa dove vuole arrivare.
Però è scritto che si distruggerà da solo, andrà in fumo con tutto il suo lavoro.
Ci andrà di mezzo tanta buona gente, ma se è già scritto, non ci si può far più niente.
Solo Tu il miracolo puoi fare, oh Signore, ferma questi pazzi da legare.

Tessano : Ottobre 2000

domenica 15 giugno 2008

LA CASALINGA

“La Casalinga”
(Dedicata a tutte le casalinghe che lavorano tanto e spesso senza riconoscenza...)

Da quando il mondo fu creato, la casalinga senza paga ha lavorato.
È un lavoro da schiava, non è un mestiere, vi accenna qualcosa Ciardullo il Cantoniere.
La donna casalinga lavora 16 ore al giorno di filato, il governo se n’è sempre fregato.
Quando la sera si siede un po’ per riposare, i piatti ci sono da lavare.
La mattina alle 6:00 si deve alzare, il caffè è lei che lo deve fare.
Tutti l’aspettano, i figli e il marito, il caffè lo vogliono e non alzano un dito.
Rimasta sola, tutti i letti deve rifare, in qualche stanza c’è sempre qualcuno che si deve svegliare.
Finito anche questi lavori, i pavimenti deve lavare,
poltrone e sedie deve spostare, per poterci spolverare.
C’è il telefono che squilla, deve scappare per rispondere a chi strilla.
Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, la vita della casalinga è proprio dura.
Si avvicina mezzogiorno e non sa cosa addobbare, cosa debbo preparare ?
Poi decide all’improvviso, oggi qualcosa di leggero, prepariamo un po’ di riso.
Di sedersi non se ne parla mai, ognuno vuol qualcosa e tu lo sai.
Finito di mangiare, tutti vogliono il caffè, è la casalinga che lo deve fare.
Poi c’è da preparare per la cena, uffa, questa povera casalinga mi fa pena.
Questa donna da tutti merita comprensione, consideriamola e diamole ragione.
Il governo fa finta di non sapere, se no la pensione le deve dare per fare il suo dovere.
I lavori della casalinga non vengono apprezzati, ma da tanti vengono elogiati.
È la più lavoratrice della Terra, lei è sempre in pace con chi le fa la guerra.
Se c’è qualcuno che merita una medaglia, a lei si deve dare, e non si sbaglia.
Non c’è nessuno che l’aiuta, quante volte è scivolata ed è caduta.
Quando arriva la domenica si potrebbe riposare,
ma per la casalinga non c’è festa, lei deve sempre lavorare.
Quando è festa, tutti vogliono riposare, solo la casalinga si deve alzare.
Chi vuole la camicia, chi il pantalone, chi la gonna e chi il maglione.
Alla Messa non può più andare, al sugo e alla casa lei deve badare.
Per la casalinga c’è da impazzire, né può scappare, né può fuggire.
Per lei non c’è più riposo, fa anche un lavoro pericoloso.
Va a letto tardi tutte le sere, le sue giornate son tutte nere.
Non c’è bisogno di un bravo avvocato, per sconfiggere lo Stato.
La pensione alla casalinga le spetta di diritto,
non ci sono scuse, tu politico è meglio se stai zitto.
Da quando il mondo è nato, la casalinga, la sua vita ha sacrificato.
Giorno e notte ha lavorato, il suo lavoro non è stato mai ricompensato.
Non trovo le parole giuste per queste frasi da elogiare,
sono frasi povere, scritte da uno che ha solo la quinta elementare.
I politici questo lo sanno, la casalinga non si ribella e non fa danno.
Se si elencassero i suoi lavori, sarebbe una lista con tanti errori.
La pazienza non le manca, non dice niente, resiste, ma sarà certo stanca.
Tutta la giornata è sempre affaccendata, i lavori li fa tutti e non si è mai lamentata.
Questa povera casalinga si sente esaurita, ogni fine di giornata, si sente già sfinita.
Al suo lavoro non c’è stato mai badato, la colpa è del governo che non si è mai interessato.
I lavori più umilianti è la casalinga che li deve fare, è ora di riconoscerlo e saperla ringraziare.
Poveri e ricchi, giovani e anziani, tutti ne hanno bisogno, ma nessuno gli dà una mano.
Per la casalinga non c’è mai pace, lavora, sopporta, accudisce e tace.
Con queste poche frasi, non posso lodare la sua bravura,
sarebbe meglio una ricompensa giusta e sicura.
Una cosa buona si può fare, il Signore per lei si dovrebbe pregare.
Se la casalinga venisse a mancare, la fine del mondo potrebbe arrivare.
I lavori della casalinga sono più di mille e uno, li fa tutti gratuiti e non la ringrazia mai nessuno.
Viva la casalinga e tutta la sua bravura,
rimarrà sempre nella storia del passato, del presente e del futuro.
Ciò che ho scritto sulla casalinga è tutto vero, di lei ho molto dispiacere,
per ricordarvelo l’ha scritto con le rime, Eugenio Ciardullo il Cantoniere.


Tessano : Maggio 2000

domenica 8 giugno 2008

I FUMATORI DEL PASSATO

“I fumatori del passato (e i consigli del presente)”
(Dedicata a coloro che amano la "bionda")

Il fumatore del passato, uguale a quello di oggi è sempre stato,
con la differenza che il tabacco di oggi è molto cambiato.
Nel passato veniva lavorato senza essere imbrogliato.
Chi fumava la pipa, chi il “toscano", il tabacchino è stato sempre a Pulsano.
Come oggi, le sigarette erano di tante qualità, ma senza pubblicità.
C’era chi fumava l’Alfa e la Popolare, queste costavano meno care.
Anche l’Indigena e la Moresca, erano a portata di ogni tasca.
Ma la sigaretta che la massa fumava, era la Nazionale che allora si usava.
Poi c’erano l’Africa, la Macedonia e la Trestelle, i ricchi fumavano sempre quelle.
C’erano anche i fumatori di Trinciato forte e Trinciato comune, ma queste sono solo alcune.
Le sigarette fatte a mano con cartina, queste le fumava la gente poverina.
Chi voleva risparmiare, le sigarette da solo doveva fare,
ma non tutti erano capaci a farle, tanti non sapevano “arruacciularle”.
Però con queste sigarette c’era da risparmiare veramente,
ma dovevi portare in tasca cartina e tabacchiera, un inconveniente.
Ecco le usanze dei fumatori del passato,
però per la salute, oggi come allora, il fumatore è preoccupato.
Se un consiglio assennato vuoi ascoltare, non fumare lascia stare,
togliti questo vizio maledetto, tante e tante volte ti è stato detto.
Ascolta chi ti vuol bene e ti fa da consigliere,
disinteressatamente te lo consiglia, Eugenio Ciardullo il Cantoniere.


Tessano : Novembre 2000

lunedì 2 giugno 2008

LA DOMENICA E LA SANTA MESSA

“La Domenica e la Santa Messa”
(Dovere per tutti i Cristiani...)


Ogni domenica la Santa Messa devi ascoltare, un importante dovere che devi fare.
Anche i tuoi antenati lo hanno fatto, ognuno dal Signore è stato soddisfatto.
Chi lo fa ne è certo contento, andare nella casa del Signore sempre sorridendo.
Se hai ascoltato la Santa Messa ti senti appagato, la parola di Dio hai memorizzato.
Nel resto della giornata ti puoi divertire, una buona domenica potrai finire.
Quella oretta della Messa non sarà tempo perduto,
di tempo ne hai tanto, per la tua anima sarà un aiuto.
La domenica è il giorno del Signore, devi dedicarla in parte in Suo favore.
La parola di Dio devi ascoltare, perciò fai festa, ma non devi lavorare.
Quel poco tempo che stai in chiesa lo guadagnerai, fallo contento, non te ne pentirai.
È tutto tempo in tuo favore, ne sarai ricompensato dal Signore.
La tua anima ci guadagnerà quando sarai giudicato, di tutto il tuo passato.
Te lo dice anche un Comandamento, “ricordati di santificare la festa” e sarai contento.
La domenica alla Santa Messa non mancare, questo Comandamento non lo dimenticare.
Che domenica sarebbe se a Messa non ci vai, diventa una giornata senza Sole e tu lo sai.
La domenica e la Santa Messa sempre unite sono state, da quando il Mondo fu creato.
Mettile insieme anche tu, come hanno fatto i tuoi antenati, nel lontano suo passato.
Ascoltare la Santa Messa la domenica, lo ripeto, deve essere un importante tuo dovere,
è un amico che te lo ricorda: Eugenio Ciardullo il Cantoniere.


Tessano : Novembre 2000