lunedì 21 luglio 2008

AUGURI NONNO !!!

OGGI 21 LUGLIO 2008 SAREBBE STATO IL TUO 85 COMPLEANNO...
AUGURI DA TUTTI I TUOI PARENTI CHE MAI TI DIMENTICHERANNO.
Michele

domenica 13 luglio 2008

IL DOPOLAVORO

“Il Dopolavoro”
Oltre ad un ricordo di un luogo del passato che si frequentava per svagare, in queste righe sono contenuti anche i ricordi di un epoca (quella del fascismo) nella quale tutti erano costretti a comportarsi in un certo modo...


Il dopolavoro era un ritrovo dell’operaio per svagare, dopo finito di lavorare.
Lo dice anche il nome che c’era stato dato, era il “ritrovo” del passato.
Un nome che dice tutto veramente, la sera incontravi amici e tanta gente.
In quel tempo in Italia c’era il fascismo che regnava, la camicia nera si usava.
Era un uso a cui tutti dovevano abituarsi, la camicia nera dovevano comprarsi.
Guai a te se parlavi male del fascismo, ma sotto sotto c’era anche il comunismo.
Comunque al dopolavoro ci passavi la serata, dopo aver lavorato una giornata.
Con gli amici ti facevi un bel tressette, fumando cinque o sei sigarette.
Allora il dopolavoro era a casa d’Albisano, gestore Dominik Gimigliano.
Dominik lo chiamavano gli amici, erano tempi belli, tutti sembravano felici.
Dopo aver giocato la partita, veniva il più bello, non era finita.
Si univano assieme otto persone, per fare il solito “padrone”.
Chi usciva “padrone” il vino comandava, c’era sempre qualcuno che si ubriacava.
Delle otto persone che insieme avevano giocato,c’era sempre qualcuno che a secco lo avevano lasciato.
E così il gioco si accaniva, sperando che all’altro giro lui ci riusciva.
Chi rimaneva a secco si voleva vendicare, fino a tardi continuavano a giocare.
E così passava la serata, a volte con una bella ubriacata.
Dopo tanto tempo il gestore è cambiato, anche la sede, a Pulsano se ne andato.
Il nuovo gestore (votato) era Brogno Peppino, la nuova sede al Palazzino.
Parecchie cose alla nuova sede furono cambiate, anche le tessere avevano aumentato.
Una bella radio (Marelli) fu comprata, per far si che la voce del Duce fosse ascoltata.
I più giovani la musica potevano orecchiare, gli anziani il giornale radio ascoltare.
Il gestore Peppino Brogno ci sapeva fare, al dopolavoro niente ci faceva mancare.
Il locale era bello grande, scendevi un gradino, al bancone in piedi Brogno Peppino.
Fu cosi che per tanto tempo il dopolavoro ha funzionato, ora fa parte del passato.
Era il tempo del fascismo e di Benito Mussolini, tutti contenti, anche i bambini.
Anche se il fascismo era una rigorosa dittatura, la gente si sentiva più sicura.
Si poteva per le strade camminare, senza che nessuno ti potesse molestare.
L’Italia funzionava meglio allora, oggi più tempo passa e più peggiora.
Mi posso anche sbagliare, ma le leggi Mussolini le sapeva fare.
Adesso non dirmi che io ero fascista, anche tu lo eri, caro comunista.
Essere fascista allora era come un mestiere, te lo dice Eugenio Ciardullo il Cantoniere.
Quando Mussolini parlava, il dopolavoro era sempre affollato,
tutti ascoltavano la voce possente del Duce, personaggio storico del passato.

Tessano : Ottobre 2000

domenica 6 luglio 2008

CACARIZZO

Con questa poesia si cambia genere... I personaggi del passato.
Questo Cacarizzo era un personaggio reale, di cui si narra l'esistenza, ma del quale non si hanno notizie certe su chi fosse veramente...


"CACARIZZO"
(Personaggio del passato)


Un muratore del passato, detto Cacarizzo, dei tempi che il pane si teneva sul "cannizzo".
È stato un muratore un po’ imbroglione, non si può definire un campione.
Ogni lavoro che lui faceva, dopo finito lo puntellava, altrimenti non si reggeva.
Fu così che Cacarizzo ognuno lo chiamava, ogni suo lavoro, dopo finito, precipitava.
I muratori di Tessano lo tenevano a distanza, non lo volevano con loro giù a Cosenza.
Si doveva accontentare di fare il manovale, questo Cacarizzo un caso eccezionale.
Un imbroglione che si è distinto nel passato, si ricorderà, ma non il suo casato.
Da qualcuno più anziano l’ho sentito tramandare, di un caso come questo non si può non raccontare.
Il suo nome non è stato mai fatto, aveva un soprannome perché era sempre distratto.
Lui lo sapeva, ma non si offendeva, ma questo soprannome non gli piaceva.
Codesto soprannome lo degradava, ma chi glielo aveva affibbiato, disse che se lo meritava.
Non aveva ne recapito, ne indirizzo, tutti lo chiamavano Cacarizzo.
A Tessano era l’unico disoccupato, un vero caso del passato.
Nessuno lo portava con lui a lavorare, qualcuno ci ha provato e si è fatto sfigurare.
Era sempre in cerca di lavoro, per Tessano era certo un disonore.
Questo soprannome lo aveva rovinato, malediva sempre chi lo aveva "condannato".
Era proprio un soprannome azzeccato, non era un fesso chi gliel’aveva dato.
Se qualcuno lo faceva lavorare, di mezza paga si doveva accontentare.
Era conosciuto anche nei dintorni, andava in cerca di lavoro tutti i santi giorni.
All’estero non c’era mai potuto andare, il passaporto si vedeva rifiutare.
Portava sempre barba lunga ed anche il pizzo, lo conoscevano tutti come Cacarizzo.
A Cosenza lo chiamavano da lontano, lui si vantava che era di Tessano.
Era un pasticcione di natura, ma s’impegnava per non far brutta figura.
Di lui ci sarebbe tanto da parlare, questo io non lo posso fare.
Ciò che ho scritto l’ho sentito raccontare, perciò non mi posso prolungare.
Ma da quello che ho potuto capire, era davvero un pasticcione, lasciatemelo dire.
Proprio a Tessano doveva abitare ? Nella patria dei muratori doveva capitare ?
Che Tessano è la patria dei muratori e scalpellini, lo sanno anche i bambini.
Il vero tessanese ne può essere orgoglioso, il muratore di Tessano sarà sempre famoso.
È il cavallo di battaglia come mestiere, in rima ve lo dice Eugenio Ciardullo il Cantoniere.
Ovunque sono stati (i muratori di Tessano) si sono fatti onore, hanno lavorato con coscienza e con sudore.
Il Cacarizzo è stato un caso isolato, ma per secoli sarà da tutti ricordato.
Nella storia di Tessano del passato, Cacarizzo sarà un personaggio indimenticato.
Per tutti è stato un imbroglione, ma anche un personaggio, e non si può cancellare il suo passaggio.
Ho scritto qualcosa che mi è stato tramandato, di Cacarizzo e del suo passato.


Tessano : Agosto 2000