domenica 27 aprile 2008

LA MIA PENSIONE

“La mia pensione (21 Luglio 1988)”
(Notare le iniziali delle strofe...)

Il ventuno Luglio di quest’anno, ho festeggiato la pensione e il compleanno.
L’aspettavo come fanno tutti quanti, pur sapendo che i risvolti sono tanti.

Voglia il Signore farmela godere, sono soldi che ho lasciato facendo il mio dovere.
Ecco arrivato al riposo meritato, che il Signore mi protegga come ha fatto nel passato.
Non chiedo altro che un poco di salute, ne ringrazio il Signore di quella già avuta.
Ti chiedo mio Signore di vegliare il mio cammino, sarò sempre felice se sarai a me vicino.
Un po’ di nostalgia la sentirò senz’altro, lasciando il mio lavoro e anche qualcos’altro.
Non posso lamentarmi, ho fatto un buon mestiere, ne ho fatto anche altri, ma di più il cantoniere.
HO amici dappertutto, sento chiamarmi da lontano, colleghi e superiori mi stringono la mano.

La mia pensione me la sono guadagnata, tanti anni di lavoro con trattenute esagerate.
Una vita di sacrifici, ora mi spetta riposare, non ho rimorsi di coscienza, sono stato onesto e leale.
Gentile e rispettoso, con tutti sono stato, continuerò ad esserlo come ho fatto nel passato.
La gente che ho conosciuto, ciecamente si è fidata, mi son fatto gli affari miei, mai di nessuno mi sono impicciato.
Io di questo mi sento orgoglioso, perciò, tranquillo, mi accingo al meritato riposo.
Oh Signore, proteggi questo pensionato, che umilmente ti chiede perdono di ogni suo peccato.


Tessano : 21 Luglio 1988

venerdì 25 aprile 2008

MEDAGLIA D'ORO











Foto: "Medaglia d'oro"
Sul Lato frontale lo stemma della Provincia di Cosenza,
Sul Lato posteriore la data e il nome e cognome.
(La medaglia oggi è in possesso del nipote che porta il suo nome)


“Medaglia d’oro”
(In occasione della premiazione della Provincia)

In occasione della sesta giornata del pensionato,
il Cantoniere Eugenio Ciardullo è stato premiato.

L’amministrazione provinciale,
per tanti anni di servizio mi ha voluto premiare.

Mi è stata data una medaglia d’oro, dall’assessore al personale,
per il servizio fatto sulla strada, come “cantoniere provinciale”.

Nella sala del consiglio, il 7 gennaio del 1989, ore 9:30, sono stato premiato,
per il lavoro da me svolto, in 28 anni di servizio, sono stato ringraziato.

L’ufficio al personale, una lettera mi ha mandato,
18/12/”88 era la sua data.

La lettera mi invitava a presentarmi,
la “medaglia d’oro” dovevano consegnarmi.

Sempre il 7 gennaio dell’ ’89, nella sala del consiglio, col microfono fui chiamato,
la “medaglia d’oro” dall’assessore al personale, mi è stata consegnata.

Un encomio solenne mi ha fatto il consigliere,
per i 28 anni di servizio svolto come cantoniere.

Nell’encomio è stato ricordato che ero il più giovane dei cantonieri del casato,
i Ciardullo, per più di un secolo, la Provincia hanno servito, perciò mi hanno premiato.

Eugenio è nipote del vecchio Giuseppe Ciardullo il cantoniere,
anche figlio dell’ex cantoniere Giovanni, che fece questo mestiere.

Fratello di Francesco e di Giuseppe, anche loro cantoniere e capo cantoniere.
Il merito va anche al tuo casato, che per più di un secolo avete lavorato.

Ecco perché la Provincia si è decisa a darti la “medaglia” meritata,
i cantonieri Ciardullo da tutti conosciuti, i più meritevoli che la Provincia abbia mai avuto.

L’unico caso di tre generazioni di dipendenti,
che la Provincia ha nei suoi archivi residenti.

Con la “Medaglia d’Oro” Eugenio Ciardullo è stato premiato,
con lui anche il suo casato.

Questo l’encomio del consigliere,
contento di premiare il Ciardullo cantoniere.

Sulla medaglia è stata fatta un’incisione,
con su scritta la mia data di assunzione.

Al contrario, sul rovescio, un altro indizio,
è incisa la data della fine del mio servizio.

In tutto ventotto anni di cantoniere,
di questo bellissimo mestiere.



Tessano : 21 Luglio 2000

domenica 20 aprile 2008

IL CANTONIERE

“Il Cantoniere”
(Il più bel mestiere...preso con ironia...)

Lo dicono tutti, questo è il più bel mestiere,
l’ ho fatto anch’io con piacere, il cantoniere.

Col suo sudore della fronte, qualsiasi male può guarire,
perciò ha voglia di lavorare, solo così potrà sudare.

All’aria aperta lui lavora, d’estate all’ombra fa dimora,
questo bellissimo mestiere, chi l’ ha fatto ne è andato fiero.

Col berretto in testa e il suo badile,
lo trovi sulla strada, è il cantoniere.

Se hai un parente o un’amica che è malata,
digli che una medicina santa si è trovata.

È un farmaco che guarisce ogni malattia,
bastano poche gocce e il male se ne va via.

In farmacia tu non devi andare,
in casa di un cantoniere lo potrai trovare.

Con poche gocce del suo sudore, diluite con acqua in un bicchiere,
puoi stare tranquillo, il miracolo è fatto, e tu potrai guarire.

Non credere che lo puoi comprare facilmente,
è molto caro e si trova raramente.

Costano un po’ troppo questi famosi “suduri”,
però i risultati di guarire son sicuri.

Se la cosa ti interessa, il cantoniere lo trovi sulla strada che lavora,
devi fare presto, ormai sono rimasti in pochi, hai poco tempo ancora.

Prova a Laurignano a casa di “Carminuzzu”,
a Tessano non ne trovi più a casa di “Genuzzu”.

Certamente avrà finito la preziosa bottiglietta,
tranne se ne ha qualcuna di scorta nella sua casetta.

Dall’ottantotto è in pensione, non fa più questo mestiere,
ma se nascesse un’altra volta, vorrebbe fare ancora il cantoniere.



Tessano : Gennaio 2000

domenica 13 aprile 2008

LE 3 GENERAZIONI DI CANTONIERE



(I tre "fregi" relativi alle tre generazioni di cantonieri: - del nonno - del padre - il suo)


“Le tre generazioni di cantoniere”

(La rima di oggi...)


Voglio dirvi ancora qualcosa a riguardo del cantoniere,
lo faccio con piacere perché è stato il mio mestiere.

Prima di me, l’ hanno fatto i miei antenati,
sempre bene si sono comportati.

Mio nonno, Giuseppe Ciardullo, ha fatto prima il cantoniere comunale,
in seguito passò con la provincia e per tanti anni fece quello provinciale.

Nel passato, al posto del padre, un figlio veniva agevolato,
fu così che a mio padre Giovanni, il posto di cantoniere gli fu dato.

Io ero ancora ragazzino,
mio padre mi portava con lui per stargli vicino.

Morì giovane, sarà stato il suo destino,
il suo posto lo prese mio fratello Peppino.

Rimasti orfani, ancora minorenni, la Provincia volle premiare questo casato,
dando il posto di cantoniere anche al fratello Ciccio, perché contenti del passato.

Io, Eugenio, per seguire le orme di tutti i miei del passato,
feci un concorso alla Provincia nel ’60, lo vinsi e cantoniere fui nominato.

Lo feci per ben 28 anni di filato, adesso sono anch’io del passato;
io sono stato fortunato, perché dalla Provincia sono stato premiato.

La medaglia a me è stata data, però è anche merito di tutto il mio casato;
ho scritto ad altre parti, del mestiere, l’encomio includeva i Ciardullo cantonieri.

Di mio nonno Giuseppe, ancora conservo il suo fregio di “guardia provinciale”,
allora si chiamava così, poi cantoniere, ma lo stesso provinciale.

Anche di mio padre, conservo il fregio del berretto,
per un suo ricordo e per rispetto.

Di fregio ho anche il mio per altre ragioni,
per testimoniare le tre generazioni.

Con la medaglia che a te abbiamo dato, (così disse il consigliere)
Sarà contento tutto il tuo casato.

Mi emozionai, avevo le lacrime agli occhi, ma sorridente,
ha battuto le mani ogni presente.

Mi mise la mano sulla spalla, il consigliere,
e disse: “sei stato un bravo cantoniere”.

La medaglia mi fu consegnata,
il casato dei Ciardullo è stato premiato.

Tutto ciò che ho scritto, risulta documentato,
lo dico per non essere criticato.

A parte le battute, ciò che scrivo è verità,
se tu sei un po’ scettico, te ne puoi “assicurà”.

Non lo dico a tutti quanti,
ma a chi critica, che sono in tanti.

Se dalla Provincia sono stato premiato,
ciò vuol dire che me lo sono meritato.

Il casato dei Ciardullo ci ricorda un bel mestiere,
per tre generazioni hanno fatto alla Provincia “il Cantoniere”.


Tessano : 21 luglio 2000

domenica 6 aprile 2008

TESSANO E LE SUE ORIGINI REMOTE

“Tessano e le sue origini remote”
(Rima su Tessano, le sue origini e la sua festa...)


La storia di Tessano è antica e interessante,
per chi non la conosce, vi accenno qualcosa delle tante.

È di origine famosa, nel 977 d.C. fu fondato,
era un paese molto grande, nel lontano suo passato.

Rovinosi eventi sismici dal 1638, lo ridussero piccolino e fu distrutto,
a testimoniare lo dimostrano le otto chiese in parte esistenti, esposte ai quattro venti.

Le contrade del paese hanno il nome delle chiese tutte quante,
ancora oggi nel duemila, ci ricordano le chiese messe in fila.

Non dico una bugia, allora c’era tanta fede in Dio,
la gente era presente in ogni funzione, perché sentiva la vera religione.

Tessano fu patria di Pasquale Rossi, storia antica e bella,
in via Serra c’era il monastero delle Cappuccinelle.

Dei casali del Mango ne faceva parte Serra e Pulsano,
dall’ identificazione di Taisia, ai nostri giorni nella storia di Tessano.

Fu anche patria degli scalpellini e muratori,
maestri apprezzati per tutti i loro lavori.

In tutte le case del paese il baco da seta si allevava,
così anche la donna qualcosa guadagnava.

Tessano su due costoni rocciosi fu fabbricato,
lambito dalle valli del Fredizzo e del Busento è sistemato.

Il Fredizzo è un torrente che va al Iassa e poi nel Crati,
nasce a Dipignano molto scosceso con boschi fitti ai lati.

Nel Busento la storia dice, che un grande guerriero fu seppellito,
con tutti i suoi tesori nel letto del fiume, fu sepolto il re Alarico.

Nel tratto delle Vadue tanti e tanti hanno scavato,
il Busento in quel tratto è stato rivoltato, ma il tesoro non è mai stato trovato.

La storia di Tessano merita di essere raccontata sul serio,
in onore del nostro Patrono e Protettore San Francesco Saverio.

La sua festa si fa nell’ultima domenica d’agosto,
la gente viene da tutti i dintorni e da ogni posto.


Tessano, dai tempi dei saraceni, è di origini remote,
le sue impronte le distrussero i vari terremoti.

Ancora oggi, le sue otto chiese in parte ancora funzionanti,
portano il nome delle contrade, è la verità lo sanno tutti quanti.

Santa Maria, ex parrocchia di Tessano, più volte ristrutturata,
un po’ malandata, dai terreni o feudo Valentini era circondata.

Contrada Sant’Andrea, la sua chiesa, distrutta, inesistente,
tempo fa c’era un frantoio, (o trappito) con le mole che le tiravano le giumente.

Il terreno circostante, tutt’oggi feudo Coscarella,
anche San Vito ne fa parte, ne esiste ancora una piccola cappella.

San Mauro, più volte ristrutturata, ci ricorda padre Paolino sacerdote,
per circa 40 anni, a Tessano, lui è stato, ha costruito e lavorato.

San Rocco fu demolito per costruirci la casa parrocchiale,
i lavori furono eseguiti sotto la direzione di padre Paolino Miale.

San Sebastiano, la sua chiesa dal terremoto fu distrutta ed è crollata,
dentro le sue mura diroccate, esiste una piccola cappella ristrutturata.

San Nicola, la sua contrada è un po’ più in alto, la sua chiesa ormai inesistente,
da lassù Tessano si vede in lontananza, ed anche il panorama di Cosenza.

Poi c’è San Francesco Saverio, da secoli Protettore di Tessano,
le cui principali vie, sono via Serra e via Pulsano.

La sua festa è l’ultima domenica d’agosto, sempre più importante,
i nostri nonni la chiamavano la festa dei giochi più interessante.

La festa è diretta da un comitato, dura una settimana intera,
la gente dei dintorni viene numerosa, un tempo si faceva anche la fiera.

I giochi sono tanti: torneo di briscola ad eliminazione,
il primo premio viene vinto dalla coppia campione.

Gara delle bocce, del “tiro alla fune”, del “limone in tinozza” con acqua galleggiante,
“corsa del sacco”, le “pignate”, la “frissura”, e gara dei “maccheroni interessante”.

Gara del “gallo seppellito” in una buca con la testa fuori,
c’era anche la “‘ntinna”, o albero della cuccagna, con i suoi odori.

Il giro del paese, con “gran cassa e tamburi”, del “ballo del cavallo”,
da secoli tradizionale, in parecchi punti si offre vino con taralli.

Sagra del “culluriallu”, “tubettini”, “cucuzza longa” famosa di Tessano,
la coppa del torneo di calcio tra Serra e Pulsano.


La musica che accompagna quasi tutte le sere, i giochi,
orchestra di venerdì, sabato e domenica, e d’artificio anche i fuochi.

Domenica Messa solenne e pomeriggio processione per la via,
accompagnata dalla banda musicale, poi orchestra e infine lotteria.




Tessano : Luglio 2000

sabato 5 aprile 2008

PREGHERANNO PER ME

“Pregheranno per me”
(Dedicata ai personaggi del passato...)


Se mi son dedicato a scrivere, non l’ ho fatto per una sola ragione,
innanzi tutto per la salute della mente ed anche per passione.

Le frasi con la rima le scrivo facilmente,
è un dono di natura e piacciono alla gente.

Lo trovo un passatempo, ora che sono in pensione,
invece di giocare a carte, anche se tu non mi dai ragione.

La mia cultura è limitata, faccio ciò che posso fare,
scrivo cose che ricordo, sfruttando la mia quinta elementare.

Mi piace ricordare la gente del passato,
erano persone come noi, questo mondo hanno lasciato.

Anche noi lo lasceremo, questo è certo e sicuro,
ma vorremmo essere ricordati, da chi vive nel futuro.

Ogni tanto vai al cimitero per ricordare un tuo parente,
questo lo fanno quasi tutti, così il tuo caro ti ritorna in mente.

Non lo devi fare una volta all’anno, ma tutti i santi giorni,
nelle preghiere del mattino, così il tuo caro ti sarà sempre vicino.

Quando tu non ci sarai più, ci sarà qualcuno a ricordarti,
ti farà piacere certamente, essere ricordato dalla gente.

Ricordare i tuoi antenati è un tuo dovere sacrosanto,
solo il 2 novembre non basta, quando vai al camposanto.

I tuoi cari del passato, prima di te hanno vissuto,
sacrifici hanno fatto per te, la tua preghiera gli sarà d’aiuto.

L’accetteranno con piacere, se gli raccomandi le tue preghiere,
pregheranno anche loro il Signore, certamente in tuo favore.

Mediocre è la mia cultura, non sono un “genio” di bravura,
con le rime me la cavo facilmente, sono soddisfatto, perché piacciono alla gente.

A chi critica non ci bado,
ho la testa sulle spalle, “in pallone non ci vado”.

Ciò che scrivo e faccio, lo faccio sempre a fin di bene,
ai personaggi che ricordo, pregare per me il Signore gli conviene.

Anche se Tessano è un piccolo paese,
io sono fiero di essere Tessanese.

Ciò che ho scritto, l’ ho scritto con amore,
accogli ogni personaggio nel Tuo Regno o mio Signore.

Eugenio Ciardullo è un tuo servo peccatore,
perdonalo di ogni suo peccato, ascoltalo o Signore.



Tessano : Gennaio 2000

venerdì 4 aprile 2008

LA FIDUCIA

"La Fiducia"
(Rima scritta nel 2001 e dedicata al sottoscritto: 1° nipote)

Fidarsi ciecamente di una persona, vuol dire averla conosciuta da tempo buona.
Quello che voglio dire non è particolarità, ma in questa persona, c’è solo la bontà.
È difficile trovare una persona di fiducia, con assieme la bontà, una vera rarità.
Io ho avuto questa fortuna di trovarla, non so se posso dire di meritarla.
Di questa persona posso solo dire di non sbagliarmi, sono sicuro al 100% di fidarmi.
Lui conosce di me ogni segreto, come leggere in un libro stampato e l’alfabeto.
Di lui ho fiducia completa veramente, chi l’ha conosciuta mi darà ragione certamente.
Non per caso è nato il giorno del Signore, il 3 maggio, e conosce il suo valore.
La sua bontà oltrepassa l’immaginazione, se lo conoscerai mi darai ragione.
I suoi amici, della sua bontà sono gelosi, i genitori ne sono orgogliosi.
Per aiutare il prossimo si fa in quattro per davvero, un ragazzo buono e sincero.
I suoi genitori sono da lodare, buoni, onesti e bravi, ma lui li vuole superare.
Per descriverlo non trovo le parole adatte, il Signore sa quale sono quelle esatte.
Da quando era piccolino, con i nonni, Eugenio e Raffaella voleva stargli sempre vicino.
Ecco perché lo conosco così bene, con suo nonno Eugenio è stato sempre assieme.
Ogni lavoretto che facevo lui aveva l’istinto di imparare,
a me faceva piacere lo incoraggiavo e lo lasciavo fare.
Veniva con me sulla strada a farmi compagnia e tagliava l’erbetta,
lui tutto contento quando al ritorno gli facevo guidare la lambretta.
A scuola è sempre andato bene veramente, andava d’accordo con tutta la gente.
Chi lo conosce sa che sto parlando di Michele, il nipote di Eugenio il cantoniere.
Un nipote come lui non lo ha avuto mai nessuno, dall’anno zero al 2001.
Ciò che di lui ho scritto non è esagerato, chiunque l’ha conosciuto lo ha ammirato.
Se volete sapere qualcosa del sottoscritto, domandate a Michele ne ha ogni diritto.
Rispondere e parlare di suo nonno, lui avrà sempre piacere,
anche perché sa ogni cosa del nonno Eugenio il cantoniere.
Anche quando io non ci sarò più, e di me vorresti sapere, chiedilo a lui anche tu.
Per descrivere i suoi pregi e la sua bontà, di pagine c’e ne vorrebbero in quantità.
Non è possibile trovare un ragazzo come Michele, con un carattere dolce come il miele.
Tu che leggi queste frasi che il nonno Eugenio gli ha voluto dedicare,
non crederti che l’ho fatto per lodarlo, ho scritto ciò che ha saputo dimostrare.
Cerca di conoscerlo da vicino, tutto ciò che ho scritto è pane al pane e vino al vino.
Avere un nipote come Michele nel 2001, cosa unica, come lui non c’è nessuno.
Di tutto ciò che ho scritto dalla A fino alla Z, è Michele a farmi raggiungere la meta.
Il mio collaboratore lui è sempre stato, di ogni frase del presente e del passato.
Col computer è un campione, tutto ciò che scrivo deve essere registrato,
lo ha detto lui: “Stai tranquillo, ogni frase sarà da me memorizzata.
Sarà un buon ricordo di mio nonno il cantoniere, a ogni mio caro farà certo piacere”.
È nato un giorno ricordato, il suo compleanno il 3 maggio non sarà mai dimenticato.
Quando lo penso e ne parlo mi sorride il cuore, proteggilo sempre, ascoltami oh Signore.
Quando il Signore mi chiamerà, in lui la mia vita vorrei, che essa vivrà.
Si deve riconoscere, il suo carattere è particolare, lo ripeto non è particolarità è lui che si fa amare.
Ho messo da parte tutti gli altri miei più cari, sicuro che mi daranno ragione tutti i familiari.
Ogni persona cara a me e a Michele non se la prenderà,
se il nonno di questo nipote ha detto la pura verità.
Comunque chiedo scusa a chi si sente offeso e trascurato,
ho scritto ciò che credo sia la verità, perdonami oh Signore se ho mancato.


Tessano : Anno 2001

giovedì 3 aprile 2008

QUANDO IO NON CI SARO'

"Quando io non ci sarò"
(Scritta pochi mesi prima, nell'anno in cui ci ha poi lasciati...)

Quando io non ci saro più, mi ricorderai certo anche tu.
Specialmente se hai ascoltato parte di ciò che ho scritto,
ascoltare tutto il resto si può dire che è anche un tuo diritto.
Anche se io non ci sarò, lo potrai fare, chiedendolo a mio nipote Michele che te lo farà ascoltare.
A lui gli affido tutte le mie rime che ho lasciato, sia del presente che del passato.
Specialmente se sei di Tessano, ne sarò contento, perché sei un mio paesano.
Se ascolti nomi a te sconosciuti, sono di Tessano e prima di te hanno vissuto.
Possono essere anche tuoi parenti, che Ciardullo il Cantoniere ha tenuto presenti.
Per ciò non ti chiedo di ringraziarmi, ma se ascolti potrai accontentarmi.
Ricordati di avere sempre fede in Dio, dall’Altro Mondo ne sarò felice anch’io.
Qualsiasi sia il suo mestiere, te lo ricorda Eugenio Ciardullo che fece il Cantoniere.
Io al Signore l’ho sempre ringraziato, per la salute e tutto ciò che ho posseduto.
Sono stato fin da piccolo un Suo seguace, ne sono fiero e non mi dispiace.
La Domenica a Messa non ho mancato quasi mai, chiedilo e lo saprai.
Anche tu, te lo consiglio, lo devi fare, se nell’aiuto di Dio vorrai sperare.
Per divertirti di tempo ne hai in abbondanza, la Santa Messa per te sarà una speranza.
Con gli amici e con il prossimo, sii leale, nella vita è importante, è tutto ciò che vale.
Ciò che ti raccomando, non prenderla alla leggera, mattina e sera di la tua preghiera.
Sono in piena facoltà di intendere e di volere,
se fai ciò che ti dico, per te e per me sarà certo un piacere.
Con queste poche frasi semplici, ma in rima consigliate,
se tu mi ascolterai non te ne pentirai, io te l’ho ricordate.
Se mi vuoi ringraziare, fallo, dimmi delle preghiere,
sono le cose più belle che accetta, Eugenio Ciardullo detto il Cantoniere.
Se la tua vita è stata di bontà, di esempio e di modello,
quando da Gesù sarai giudicato, troverà leggero il tuo fardello.
Se le mie frasi sei venuto ad ascoltare, per curiosità o per criticare,
devi sapere che ascolti frasi semplici, scritte da uno che aveva solo la quinta elementare.
Ogni essere umano della terra, che è stato creato, è Dio che lo ha voluto.
Sulla Terra c’è chi ci sa stare, ma c’è anche chi non è degno di restare.
Se quando non ci sarò più, un suffragio mi vorrai mandare, la tua coscienza devi interrogare;
se credi che il suffragio è meritato, fallo, il Ciardullo amava quelli del passato.
Ma se pensi che ero maligno, bugiardo, disonesto e imbroglione,
il tuo suffragio non mandarlo, anch’io ti darò ragione.
Questo lo dico ai miei parenti, voletevi bene, se mi volete immaginare sorridente.
L’orgoglio buttatelo nella fogna, perdona anche se non è meritato, non è vergogna.
Non litigate se dovete dividere qualcosa, chiudete un occhio con la persona bisognosa.
Ricordatevi che i soldi non danno la felicità, non è degno di questa mondo, tu lo sai già.
Perciò se è la salute che desiderate, ve la può dare solo il Signore se la meritate.
Per meritarla si debbono avere tante qualità, ma basterebbe una sola : la bontà.
Anche se io queste cose le suggerisco con tanto ardore,
non posso scagliare la prima pietra, sono anch’io un peccatore.
A che serve possedere il mondo intero, possedendolo, poi lo devi lasciare, questo è vero.
Mai nessuno ha potuto comprare la morte, questa bussa a tutte le porte.
Può arrivare sia di giorno che di notte, e non guarda in faccia a nessuno;
può bussare a tutte le ore, anche quest’anno, nel duemila e uno.
Per trovarti non ha bisogno ne del poliziotto e ne del carabiniere,
quando è l’ora arriva, te lo assicura Eugenio Ciardullo il Cantoniere.


Tessano : Anno 2001

PER IL CRITICO

“Per il critico”
(Per tutti coloro che vogliono solo trovare qualche difetto)


Se tu sei uno di quelli abituati a criticare,
nota bene, io ho fatto solo la quinta elementare.
Criticare è troppo facile, per fare, invece, lo devi dimostrare.
Perciò se ti senti più intelligente, dimostralo con la mente.
Il pelo nell’uovo lo puoi anche trovare, ma è facile sbagliare.
La pagliuzza nell’occhio degli altri per te è facile trovare,
ma se ti guardi nello specchio, nel tuo occhio c’è una trave colossale.
Sappi che per fare il critico, ci vuole tanta intelligenza,
perciò se questa non ce l’ hai, ti conviene rinunciare, allora cosa fai ? ….
Vai trovando lo sbaglio a ogni scritto,
quando te ne accorgi, meglio stare zitto.
Se è l’invidia che te lo fa fare, ti consiglio, lascia stare;
l’invidia mettila da parte, se di tumore non ti vorrai ammalare.
Al buon intenditore, gli dico, non ti ammalare anche col cuore.
Di chi critica non ho paura, perché non dimostra tanta bravura.
Chi l’ascolta sa che ciò che dice non sono cose veritiere,
è sbagliato criticare il Ciardullo Cantoniere.


Tessano : Giugno 2000

PREMESSA

“PREMESSA”
(Scritta nel 2000 come introduzione a tutte le sue rime)



È mio dovere scusarmi se ci saranno errori, li fa anche il prete senza aver timori.
Errori di stampa o di ortografia che ho potuto fare, con la mia quinta elementare.
Chiedo scusa a tutte le persone e al loro “parentato”,
dei personaggi che ho menzionato, sia del presente che del passato.
Se a volte ho mischiato l’italiano con il dialetto,
aspettate a criticare, l’ ho fatto per la rima, non trovateci il difetto.
Mi è sempre piaciuto leggere e scrivere continuamente,
il tempo libero l’ ho passato così, un hobby è stato certamente.
Scrivere frasi con le rime per me è stata una passione,
ho sfruttato il mio dono di natura, ma non sono un Genio di bravura.
Sono nato un giorno ricordato, il 21 Luglio del “23, sono anch’io del passato,
faceva molto caldo, perché entrava il sol leone,
tempo di ferie e di vacanze sulle spiagge, ognuno stava sotto l’ombrellone.
Ringrazio mio nipote Michele per la sua collaborazione,
gli voglio tanto bene, è un ragazzo d’oro, al computer è un vero campione.
Se mi firmo sempre: Eugenio Ciardullo il “Cantoniere”,
c’è una valida ragione, non lo faccio per far sapere il mio mestiere.
Siamo in tre a chiamarci uguali nel comune di Dipignano,
due residenti a Tessano, un altro che abita a Laurignano.
Da quando sono nato, fino a questa data del duemila,
di errori ne sono capitati, se ne potrebbe fare una lunga fila.
Tu forse non ci credi quanti hanno sbagliato, lo so io che ci sono capitato.
Perciò con la mia firma continuerò includendo il mio mestiere,
lo suggerisco a chi mi vuole e a chi mi cerca di chiedere del “Cantoniere”.



Tessano : ANNO 2000


Firmato: Eugenio Ciardullo il Cantoniere

INTRODUZIONE - (By Michele)

Benvenuti a tutti su questo Blog sperimentale... dedicato alla memoria di mio nonno Eugenio, conosciuto da tutti come
"Il Cantoniere"...

Come omaggio ho voluto creare questo Blog per permettere a tutti i suoi parenti, agli amici o a quant'altri vorranno, di poter leggere, e magari apprezzare, o solo curiosare, le sue "tanto amate rime"....

(Auguro a tutti il benvenuto e spero possiate apprezzare questo lavoro)

..... ..... BUONA LETTURA ..... .....


PS. -
Naturalmente per rendere più interessante il Blog, le varie rime e poesie saranno postate man mano (nei diversi giorni - probabilmente con cadenza più o meno settimanale) e non tutte insieme...

Inoltre tutti i POST o le parti di essi scritte in grassetto colorati sono i miei commenti personali...

(Vi ricordo che clickando su "commenti" si può lasciare un commento ad ogni POST (Rima-Poesia) - ... inoltre vi prego di farvi riconoscere lasciando una firma ... GRAZIE)

Ciao a tutti ... MICHELE